Iraq, Bush: “Ora mondo piu’ sicuro”
“Guerra più dura e cara del previsto”Nel quinto anniversario dell’inizio del conflitto in Iraq, in un discorso al Pentagono, il presidente Bush si è detto “orgoglioso dei risultati” sottolineando come “il mondo sia più sicuro” con Saddam Hussein fuori gioco. Tuttavia, Bush ha ammesso che il conflitto, iniziato il 19 marzo 2003 con l’operazione Iraqi Freedom, “è stato più duro e più costoso del previsto”. Ma ora questa guerra “giusta” deve essere portata a termine.
“La nuova strategia in Iraq sta avendo successo e ci sta aprendo la porta ad una vittoria strategica contro il terrorismo. In Iraq stiamo assistendo alla prima azione militare araba su ampia scala contro Osama Bin Laden e la sua rete del terrore” ha poi aggiunto il presidente americano precisando che “un rimpatrio delle truppe Usa dall’Iraq più
massiccio di quello già annunciato potrà essere adottato solo “se non metterà a rischio” i progressi finora raggiunti. Bush ha detto che attenderà il prossimo mese il rapporto del generale David Petraeus prima di prendere ulteriori decisioni sul livello di rimpatrio delle truppe americane dall’Iraq.
Per il 64% degli americani non ne valeva la pena
Il 64% degli americani ritiene che i risultati di cinque anni di guerra in Iraq non valgono le perdite in termini di vite umane e i costi che l’America sta sostenendo. Lo indica un sondaggio svolto dal network CBS, in occasione del quinto anniversario dell’invasione dell’Iraq. Solo il 29% degli americani, secondo il sondaggio, ritengono che il prezzo della guerra sia adeguato ai risultati ottenuti.
Nel 2003, sei mesi dopo l’attacco a Baghdad, gli americani erano divisi 50-50% nel sostegno o meno alla guerra. L’approvazione dell’operato dell’amministrazione Bush in Iraq era scesa ai minimi nel marzo 2006, sotto al 25%. Adesso è lievemente risalita, ma la maggioranza degli americani ritiene sempre che la Seconda guerra del Golfo sia stata sostanzialmente un errore.
Iraq, uccisi 4 soldati americani
Bilancio della guerra: 4mila caduti Usa
Giunge a 4mila Ii numero dei militari americani morti in Iraq dall’invasione del Paese, nel marzo 2003. A fare questa macabra cifra tonda è stata la morte di quattro soldati nell’esplosione di una bomba a Baghdad. I quattro soldati sono stati uccisi domenica sera verso le 22 ora locale (le 20 in Italia), “in un attacco terrorista – ha annunciato il comando Usa in un comunicato – condotto con un’autobomba”.
“L’attacco – aggiunge la nota – ha avuto luogo nel sud della capitale dove i militari, alla guida di un veicolo, stavano effettuando un controllo”. Non sono stati forniti altri particolari sull’incidente. Solo pochi giorni fa il presidente degli Stati Uniti George W. Bush aveva commemorato, il 19 marzo appunto, i cinque anni dall’inizio del conflitto,
affermandosi ancora una volta convinto che gli Usa stanno vincendo la partita.
Bush aveva riconosciuto “gli elevati costi in termini di vite umane” delle operazioni in Iraq, dove però il bilancio – con una media di 800 morti l’anno – rimane decisamente più basso rispetto ai conflitti precedenti.
Fonte: TGCOM 24 marzo 2008
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Prof. ssa Anna Ciriani