California, sì alle nozze gay

California, sì alle nozze gay

Corte Suprema abolisce legge precedente

Le coppie gay hanno diritto a sposarsi in California. La Corte Suprema della Stato americano ha abolito la legge approvata dagli elettori che vietava le nozze omosessuali. La sentenza, che fa della California il secondo stato dopo il Massachusetts dove le coppie gay possono sposarsi, è considerata una storica vittoria dai gruppi per i diritti degli omossessuali.

La decisione dei giudici californiani potrebbe avere ripercussioni ben al di là dei confini statali, per fare anzi scuola a livello nazionale. “Non siamo in grado di affermare che il tenere ferma la tradizionale definizione di ‘matrimonio’ corrisponda a un interesse statale da far rispettare”, recita il dispostivo della sentenza, adottata a maggioranza. “Ne traiamo di conseguenza la conclusione secondo la quale, nella misura in cui le disposizioni di legge della California attualmente in vigore circoscrivono il matrimonio alle sole persone di opposti sessi, tali disposizioni sono incostituzionali”. Corte comunque divisa: a favore della rivoluzionaria decisione si sono schierati quattro dei suoi sette giudici; contrari gli altri tre.

Il verdetto ha concluso una battaglia legale iniziata sei anni fa, quando l’elettorato californiano approvò per referendum un provvedimento normativo con cui si stabiliva che soltanto i matrimoni tra uomini e donne sarebbero stati riconosciuti legalmente. “Limitare la definizione di matrimonio a un’unione ‘tra un uomo e una donna’”, scrive nella pronuncia il presidente del collegio, Ron George, “è anti-costituzionale e dev’essere eliminato dal testo legislativo”. E’ insomma prevalso il principio della non-discriminatorietà della legge.

La California diviene così il secondo Stato della Federazione in cui il matrimonio tra gay è legale dopo il Massachusetts, la cui Corte Suprema si espresse in tal senso nel 2003. Vermont, New Jersey e, finora, la stessa California prevedono tuttavia regole piuttosto liberali in materia, riconoscendo ai membri di unioni omosessuali molti diritti appannaggio di mariti e mogli eterosessuali.

IL MIO COMMENTO

Bene, finalmente una bella notizia per tutti i miei amici gay!

Sono felice per lor perché queste notizie aprono la strada e danno coraggio per affrontare nuove battaglie legali! I diritti degli omosessuali vanno riconosciui e la società deve continuare il suo cammino di civilizzazione verso il rispetto dell’essere umano.

Dopo il Massachusetts anche in California hanno cambiato la legge perchè la Corte Suprema ha stabilito che anche gli omosessuali possono sposarsi civilmente.

Il mio augurio e che molti stati seguano l’esempio e pongano fine a questa assurda discriminazione anacronistica!

Speriamo che allo stesso modo seguano altre buone notizie come l’abolizione della pena di morte!

Una volta tanto pertemettemi di gridare:”Viva l’America!”

Prof.ssa Anna Ciriani

 

ARGENTINA TE QUIERO MUCHO!!!

ARGENTINA TE QUIERO MUCHO!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cari lettori, se cliccherete sul link seguente, http://www.rosario3.com:80/noticias.aspx?idNot=29534, noterete che porta in un sito web argentino di informazioni e notizie. A seguito di una segnalazione di una persona che mi conosce, notavo con grande rammarico quanta confusione vi sia intorno alla mia storia sulla sospensione. Il giornalista ha scambiato la mia storia e la mia persona con la storia di un’altra docente sospesa (l’insegnante di Lecce che si faceva palpare in classe). Nonostante l’articolo fosse in lingua spagnola ho compreso il madornale errore e l’ho segnalato subito all’editore che il giorno dopo replicava con il seguente articolo:

10:56 | lunes, 28 de abril de 2008

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“Madameweb” no es estrella porno y aún no puede dar clases
Una docente del norte de Italia sigue suspendida en su cargo por sus videos eróticos. La profesora aclaró que no tiene nada que ver con una colega –del sur de su país– que se dejó manosear por sus alumnos, que lo que hace con su vida privada no influye en su labor profesional y que lo suyo es una lucha por la libertad sin fines de lucro
 
La foto que Anna Ciriani envió desde Italia a Rosario3.com.  

 
“Madameweb” no es ninguna estrella porno. Simplemente es una persona que ha decidido vivir con “libertad de acción y elección”, y en ese marco ha realizado videos eróticos que se pueden ver en internet, lo que le ha valido que la suspendieran de su cargo de profesora en un centro de formación para adultos en San Vito el Taglialmento, en el norte de Italia. La suspensión, resuelta hace cinco meses, sigue en pie.La aclaración la hizo la propia aludida, Anna Ciriani, en un mail que envió a Rosario3.com por inexactitudes –fruto de una confusión– en una noticia publicada la semana pasada.Anna Ciriani, conocida en internet como “Madameweb”, no es la misma docente que fue filmada por sus alumnos –el video se colgó en Youtube– mientras le tiraban de la tanga en clase. Esa profesora, que enseña Matemáticas en Monteroni, Lecce, en el sur de Italia, sí fue repuesta en su cargo por una orden judicial. Es decir, el error de Rosario3.com fue confundir a ambas profesoras.La diferencia no es menor. En los videos de Ciriani no hay ninguna participación de sus alumnos. Simplemente se la ve a ella, que muestra sin pudor su cuerpo, en el marco de lo que llama en la desde su blog como “lucha contra la discriminación y a favor de la libertad”.La docente ha dicho en una entrevista en la televisión de su país que eso forma parte de su vida privada y que para nada influye en su labor profesional, por lo cual considera injustificada su separación del cargo.

En el mail que envió a este medio también se ocupó de aclarar que no admite que se la califique como estrella porno, ya que no tiene “nada que ver a nivel lucrativo con la actividad económica del sexo y, concretamente, de la pornografía”.

 

 

 

 

Ringrazio Peynet per la segnalazione e Miguel di Barcellona per la traduzione in lingua spagnola che ha permesso la rettifica dell’articolo apparso su www.rosario3.com

IL MIO COMMENTO

Devo confessare che ho sempre avuto un debole per l’Argentina e, perchè no, anche per gli uomini argentini!

L’Argentina è una terra di passione, di sentimento e, oggi mi sento di dire, anche di giustizia! 

Il caso della mia sospensione è stato divulgato in tutto il mondo per quella che io definisco “globalizzazione dell’informazione”. In tutto il Sudamerica, come nel resto del mondo, la notizia della pornoporf che si lascia filmare alla fiera di Berlino, non è di certo passata inosservata. Ne è la prova il fatto che un famoso sito di informazione Argentina, ha dato recentemente spazio alla notizia di una mia riammissione all’insegnamento confondendo la mia storia con quella dell’insegnante di Lecce, reintegrata ad insegnare dopo alcuni mesi di sospensione per essersi fatta palpare da alunni minorenni durante le ore di lezione.

E’ bastata una segnalazione per vedere il giorno seguente l’articolo corretto nella verità dei fatti.

Cosa dire? Vorrei che i giornalisti italiani, e non solo, imparassero dall’editore di questo sito di informazione e dessero più spazio non al clamore delle notizie ma al clamore della verità che a volte può essere più eclatante!

Un cordiale saluto all’editore di Rosario3.com e “Muchas gracias por todo!”

“Argentina te quiero mucho!”

Prof.ssa Anna Ciriani

Andate in guerra per la pace!

La visione di questo articolo è sconsigliata a persone sensibili che potrebbero restare turbate dalla crudeltà delle immagini.

Mi scuso con i lettori per la pubblicazione di questo articolo proprio in occasione di questa festività cristiana che parla di resurrezione e pace.

Visto che alla pace si contrappone la guerra ho pensato di parlarvi dei morti innocenti che ogni conflitto miete e che non possono più gridare  la sconfitta del bene sul male. Per questo ho pubblicato delle immagini forti che raccontino la crudeltà e l’inutilità dei conflitti armati. Ora quei morti, attraverso le foto pubblicate in rete, gridano giustizia ancora più forte di quanto non avrebbero potuto fare da vivi! Ho voluto testimoniare anche come l’America stia vantando questa vittoria con il sangue sparso dai suoi saldati. Dall’inizio del conflitto sono morti oltre 4.000 militari americani, ai quali dobbiamo aggiungere quelli morti tra le truppe alleate e i civili. Centinaia di migliaia di vittime che lasceranno alla storia una inutile scia di sangue e sofferenza molto più marcata di quella lasciata dalle vittime del terrorismo.

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Quando scoppiano le guerre la prima cosa che facciamo è quella di schierarci! In teoria, in ogni guerra ci sono sempre i buoni e i cattivi e questo fa sì che ognuno di noi si schieri a favore o contro le forze militari e i governi interessati.

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L’informazione condiziona molto le nostre opinioni ed ecco che per l’Occidente il cattivo è rappresentato dal mediorientale dinamitardo, dall’attentatore, dal governo dittatore, dalle leggi che violano i diritti dei cittadini, dalla religione fondamentalista e da tutto ciò che non appartiene alla nostra cultura e al nostro modo di pensare!

Al contrario in Medioriente vedono gli occidentali come “invasori”, come provocatori, trasgressori di leggi e di morale, oppressori nonché persone che vivono in luoghi di perdizione e tentazione. Per il mediorientale l’occidente è governato da Satana, dal male e dalla menzogna!

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La verità è che ogni guerra non ha vincitori e schierarsi per una fazione o l’altra è già una sconfitta per la persona che lo fa e per la società.

In guerra non ci sono né vinti né vincitori, ma solo morte, sofferenza e distruzione! Il male e l’ ingiustizia non si combattono con la guerra! E’ difficile essere sensibilizzati a un problema come questo nonostante la sua gravità! L’informazione ci racconta il suo pensiero, o ciò che in Occidente deve essere detto.  La distanza geografica e la disinformazione su quello che realmente avviene in quelle terre di disperazione, ci fanno fare sonni tranquilli. La nostra coscienza non è sollecitata dai loro problemi e dalla loro sofferenza e poi…noi abbiamo già i nostri problemi coi pagamenti, il lavoro, la famiglia, la politica interna, le vacanze da programmare e non vogliamo avere altre seccature! Cosa ce ne importa della gente che soffre e che muore lontano da noi? A ognuno il suo destino! Pensate se avessimo avuto la sfortuna di nascere e vivere in Iraq? Probabilmente ora saremmo in qualche casolare abbandonato e distrutto dalla guerra per pianificare con i nostri complici qualche attentato e vendicare così le vittime di guerra irachene. Il nostro destino è diverso anche da quello degli americani, o dei loro alleati,  che per avventura, dovere o denaro hanno accettato di scendere nelle viscere dell’Inferno e vivere con i loro occhi le devastanti esperienze che la guerra comporta.

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 Dicono che l’11 settembre del 2001 abbia cambiato il futuro dell’umanità e il modo di combattere! Le uniche cose che io trovo cambiate sono i controlli che fanno negli aeroporti e le telecamere che ormai invadono la nostra privacy ovunque. Tutto deve essere controllato! Ma non è che questa è solo una scusa per avere il pieno controllo dell’umanità? Non è che il progetto sia molto più articolato e complesso di quello che vogliono farci credere? Quali interessi ci sono dietro a questa Guerra? Interessi economici? Petrolio? Egemonia? Globalizzazione? Una volta obiettivi e strategie militari erano molto più semplici e comprensibili ma oggi? Dicono che solo così si può sconfiggere il terrorismo?! Ma il terrorismo non nasce forse come reazione a una provocazione? Alcuni avanzano ipotesi plausibili anche se fantascientifiche, come quella che la provocazione parte dalla stessa organizzazione che poi propone la reazione e il cui unico intento è quello di portare a termine un macchinoso piano di potere e controllo sull’umanità. Ma per quale motivo l’Occidente vuole  imporre la propria religione, la propria cultura, la politica, la società e le ideologie in cui crede? in Medioriente non esistono malattie come l’AIDS, non esiste la prostituzione, non ci sono drogati, non si vede e non si vende la pornografia e la religione è vissuta con grande partecipazione. Non ci sono i casinò e nemmeno i fastfood tanto criticati perché accusati di causare obesità e malattie cardiocircolatorie. Insomma, possiamo dare a loro tutti i torti e tutte le colpe?

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In Iran uccidono gli omosessuali? E’ attraverso il dialogo che dobbiamo cambiare questo scempio. Anche in America o in Cina muoiono colpevoli e innocenti condannati alla pena capitale e, nonostante questo sia disumano e incivile, le Nazioni Unite non intervengono con forza e determinazione per abolire la pena di morte. Ora parlano di boicottare la Cina per la sua aggressione in Tibet ma nessuno ha boicottato gli Stati Uniti per tutte le aggressioni fatte! Pensate solo al fatto che gli americani hanno basi militari ovunque , dal Giappone all’Africa. Non mi risulta che ci siano altre Nazioni che hanno tante basi militari sparse nel mondo quante ne hanno gli USA.

Sia ben chiaro che io non ho nulla contro l’America o gli Americani! Spesso mi reco in vacanza nel loro Paese (così come visito volentieri il Medioriente) ma non posso tacere la grande incoerenza della loro politica e soprattutto delle loro guerre.

Io credo che solo due cose possano far in modo che le guerre siano evitate: il rispetto e il dialogo. Quando parlo di rispetto intendo principalmente quello per la vita umana e poi per tutto ciò che ruota attorno ad essa.

Forse noi occidentali vogliamo cancellare, con una spugna intrisa di sangue, il loro modo di vivere che ha millenni di storia, di usanze, di cultura e imporre il nostro, senza ricordare che ciò che sono e pensano, giusto o sbagliato che sia, appartiene alla loro vita e non alla nostra! Ci sono degli equilibri che fanno parte dell’evoluzione di una società, della cultura e della politica e vanno rispettati. Forse dietro alla parola “globalizzazione” si nasconde qualcosa cdi terribile che vuole trarci in inganno per quelle che sono le oggettive e reali finalità!

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Perché Bush non ritira le truppe dall’Iraq e cerca il dialogo con Osama Bin Laden? Perché non fa un passo indietro e dice: “Voglio la pace nel mondo, cosa volete da noi e cosa volete in cambio?” Perché in Africa, ove ci sono migliaia di vittime ogni anno per malattie, carestie, guerre e organizzazioni terroristiche nessuno interviene? Oggi invadono l’Iraq e domani? L’Iran? Chi sarà il prossimo cattivo di turno da sconfiggere? Il bene e il male appartengono all’esistenza dell’uomo, e sempre così sarà, ma credo che ognuno di noi debba ribellarsi contro la sofferenza e l’ingiustizia che qualunque essere umano vive.

Non possiamo chiudere i nostri occhi e tappare le nostre orecchie ma dobbiamo parlarne in qualunque modo; anche internet può essere uno strumento valido per sollevare l’opinione pubblica contro i crimini commessi in favore di pace e giustizia.

Dicono che l’amore e il bene alla fine trionfano sempre ma a me sembra che l’odio e il male stiano prevalendo!

Concludo con queste due immagini e spero che siano di buon auspicio per la pace. Un soldato americano che si inginocchia per allacciare le scarpe a un bambino iracheno e un altro che trae in salvo un bimbo ferito. Come vedete in luoghi di odio e morte c’è ancora spazio per la pietà e l’amore!

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Prof.ssa Anna Ciriani

La “politicobugia” per giustificare morte e distruzione

 Iraq, Bush: “Ora mondo piu’ sicuro”

“Guerra più dura e cara del previsto”

Nel quinto anniversario dell’inizio del conflitto in Iraq, in un discorso al Pentagono, il presidente Bush si è detto “orgoglioso dei risultati” sottolineando come “il mondo sia più sicuro” con Saddam Hussein fuori gioco. Tuttavia, Bush ha ammesso che il conflitto, iniziato il 19 marzo 2003 con l’operazione Iraqi Freedom, “è stato più duro e più costoso del previsto”. Ma ora questa guerra “giusta” deve essere portata a termine.

“La nuova strategia in Iraq sta avendo successo e ci sta aprendo la porta ad una vittoria strategica contro il terrorismo. In Iraq stiamo assistendo alla prima azione militare araba su ampia scala contro Osama Bin Laden e la sua rete del terrore” ha poi aggiunto il presidente americano precisando che “un rimpatrio delle truppe Usa dall’Iraq più
massiccio di quello già annunciato potrà essere adottato solo “se non metterà a rischio” i progressi finora raggiunti. Bush ha detto che attenderà il prossimo mese il rapporto del generale David Petraeus prima di prendere ulteriori decisioni sul livello di rimpatrio delle truppe americane dall’Iraq.

Per il 64% degli americani non ne valeva la pena
Il 64% degli americani ritiene che i risultati di cinque anni di guerra in Iraq non valgono le perdite in termini di vite umane e i costi che l’America sta sostenendo. Lo indica un sondaggio svolto dal network CBS, in occasione del quinto anniversario dell’invasione dell’Iraq. Solo il 29% degli americani, secondo il sondaggio, ritengono che il prezzo della guerra sia adeguato ai risultati ottenuti.

Nel 2003, sei mesi dopo l’attacco a Baghdad, gli americani erano divisi 50-50% nel sostegno o meno alla guerra. L’approvazione dell’operato dell’amministrazione Bush in Iraq era scesa ai minimi nel marzo 2006, sotto al 25%. Adesso è lievemente risalita, ma la maggioranza degli americani ritiene sempre che la Seconda guerra del Golfo sia stata sostanzialmente un errore.

Iraq, uccisi 4 soldati americani

Bilancio della guerra: 4mila caduti Usa

Giunge a 4mila Ii numero dei militari americani morti in Iraq dall’invasione del Paese, nel marzo 2003. A fare questa macabra cifra tonda è stata la morte di quattro soldati nell’esplosione di una bomba a Baghdad. I quattro soldati sono stati uccisi domenica sera verso le 22 ora locale (le 20 in Italia), “in un attacco terrorista – ha annunciato il comando Usa in un comunicato – condotto con un’autobomba”.

“L’attacco – aggiunge la nota – ha avuto luogo nel sud della capitale dove i militari, alla guida di un veicolo, stavano effettuando un controllo”. Non sono stati forniti altri particolari sull’incidente. Solo pochi giorni fa  il presidente degli Stati Uniti George W. Bush aveva commemorato, il 19 marzo appunto, i cinque anni dall’inizio del conflitto,
affermandosi ancora una volta convinto che gli Usa stanno vincendo la partita.

Bush aveva riconosciuto “gli elevati costi in termini di vite umane” delle operazioni in Iraq, dove però il bilancio – con una media di 800 morti l’anno – rimane decisamente più basso rispetto ai conflitti precedenti.

Fonte: TGCOM 24 marzo 2008

Dedico un articolo a parte per commentare questa notizia.

Prof. ssa Anna Ciriani

Meglio l’eutanasia o l’atroce sofferenza?

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Di Mrweb 

Vi è mai capitato di vedere un animale soffrire? A me è capitato in varie occasioni! Una volta ho visto un cane che respirava a fatica perchè investito da una macchina e il mio primo pensiero è stato quello di vederlo morire in fretta per non assistere ulteriormente alla sua sofferenza. Pur non avendo parola, quel cane manifestava nel suo sguardo sofferente e indifeso, tutto il suo desiderio di morire! Erano i suoi occhi a comunicare con noi tutta la sua paura e il suo smarrimento, oltre che la sua istintiva consapevolezza, di essere in un momento di non ritorno nel quale nessuno poteva più aiutarlo! 

Questo caso mi porta a una riflessione ancor più sensata, visto che riguarda noi esseri umani: perchè chi soffre non ha il diritto di morire?! Perchè lo  Stato, che è responsabile di morti ben più pesanti contro ogni etica, vieta a un essere umano devastato dal dolore e dalla sofferenza di poter decidere della propria sorte?

Io, personalmente mi schiero a gran voce a favore dell’eutanasia, perchè ho conosciuto la sofferenza e il dolore di chi è vicino alla morte. Ho conosciuto la sofferenza e la morte di mio padre e di mia madre! Non guardate mai negli occhi chi sta per morire se non volete avere quel terribile ricordo per tutta la vita! Ma fatelo se amate davvero e siete certi che con i vostri occhi potete comunicare ciò che le parole non possono più dire! Dovete essere sicuri che il vostro amore terrà lontano il ricordo di quell’ultimo sguardo!

I medici oggi possono intervenire per aiutare i pazienti terminali con una morte assistita.

Quanti sono i casi di genitori, parenti stretti o medici che hanno aiutato a morire illegalmente persone senza via di scampo? Persone dotate di una sensibilità maggiore che per altruismo e amore decidono di esaudire l’ultimo lecito desiderio di un essere umano provato dalla sofferenza e dal dolore!

Io trovo incivile che nel XXI secolo l’essere umano debba patire le pene dell’inferno, senza che lo Stato intervenga, valutando un insieme di fattori che possano sentenziare non una condanna a morte ma una logica e umana interruzione della vita che io definisco “una grazia” per chi è provato psicologicamente e fisicamente da una malattia terminale.

Perchè non creano una commissione medica costituita da specialisti, legali, psicologi e medici che in equipe valuta i singoli casi e interviene aiutando le persone che lanciano un grido di allarme e una visibile richiesta di aiuto?

Permettiamo di interrompere una gravidanza, di esseri umani molto probabilmente sani, e non interrompiamo la vita di malati terminali in agonia? Dov’è la logica, il buon senso e l’amore in tutto questo? Allora hanno ragione la Chiesa e uomini come Giuliano Ferrara che hanno risollevato il problema dell’aborto!

In parte sono anch’io contro l’aborto e, anche in quel caso, farei in modo che una commissione valuti la legittimità dell’interruzione di gravidanza! Una persona adulta si deve anche assumere le proprie responsabilità! Basta ingiustizie! Apriamo il cuore al buonsenso perchè a volte il cervello non basta a capire dove sta la verità e la giustizia!

Ora, vi lascio al pietoso caso della Signora francese che con grande dignità ha chiesto l’eutanasia al governo francese e questi gliela hanno puntualmente rifiutata. Non si augura mai il male, ma mi chiedo quale reazione avrebbero avuto se quella donna fosse stata la mamma o la moglie di uno di quei politici che hanno valutato negativamente la richiesta d’aiuto. La donna, devastata da lancinanti dolori, sfigutrata nei lineamenti del volto oltre che già morta nell’anima, non ha chiesto di essere condannata all’eutanasia ma di essere graziata con la morte! La sofferenza avvicina a Dio? No, è l’amore nella sofferenza che avvicina a Dio e credo che in quel rifiuto, di amore ce ne fosse ben poco!

Personalmente provo amore e pietà per Chantal Sebire una donna di soli 52 anni! Oggi, il male l’ha resa un mostro che non ha il diritto di morire ma fino a qualche hanno fa era una bella donna che voleva solo vivere!

Chantal ha avuto una grande dignità e un grande coraggio nel sensibilizzare i media con l a sua richiesta di aiuto, così come lo ebbero prima di lei altri malati terminali; uno fra tutti,  il caso di Piergiorgio Welby tanto per citarne uno.

In queste scelte sbagliate non c’ è etica, morale, fede o valori ma solo una profonda insicurezza sul tema della vita, una profonda ignoranza, una terribile mancanza di rispetto e una vergognosa mancanza di sensibilità verso l’altrui sofferenza.

C’è anche una grande incoerenza se poi lo stesso Stato che nega la morte, manda soldati in guerra per nteressi politico-economici, se poi fabbricano armi (come le mine anti-uomo) che costano la vita a innocenti, se poi non puniscono i colpevoli di omicidi  con pene severe e  se infine, consentono l’aborto! Povera società il cui mali peggiori sono l’ipocrisia, l’ignoranza e l’incoerenza! Parlano di rispetto per la vita, sempre, e poi avallano in modo così miserabile la morte! Ha ragione chi dice che viviamo nel Regno di Satana governato dal male e dalla menzogna!

Cosa posso augurare a Chantal…? Che Dio abbia pietà di lei e l’aiuti a soffrire il meno possibile, visto che gli uomini di compassione ne hanno ben poca, intenti come sono a governare per i loro sogni di gloria!

Cos’è meglio, l’eutanasia o l’atroce sofferenza?

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No all’eutanasia a donna sfigurata

Francia,paziente ha tumore terminale

Il tribunale di Digione ha respinto la richiesta di eutanasia di Chantal Sebire, 52 anni, che soffre di un tumore raro e incurabile che le ha sfigurato il viso e le provoca terribili sofferenze. L’ex insegnante, madre di tre figli, aveva chiesto alla giustizia di autorizzare “eccezionalmente” un medico a somministrarle un “veleno letale” per mettere fine alle sue sofferenze. Ma la dolce morte non è prevista dalla Legge Leonetti del 2005.

Quella normativa vieta “l’accanimento terapeutico” e dà diritto a “lasciar morire” ma non legalizza l’eutanasia.

Chantal è affetta dal 2002 da un estensioneuroblastoma: una forma di tumore rara e dolorosa, che le ha sfigurato il volto. La donna chiedeva di poter morire con un’iniezione di Penthotal. Ora che la giustizia le ha negato tale richiesta, l’insegnante è sempre più decisa a recarsi in Svizzera, Belgio od Olanda: Paesi, questi, dove l’eutanasia è consentita dalla legge.

Il caso di Chantal ha fatto molto discutere in Francia. Il presidente Nicolas Sarkozy si è detto “molto toccato” dalla vicenda e ha proposto di chiedere il parere di una commissione di esperti universitari. Mentre il premier François Fillon e il ministro della Giustizia Rachida Dati si sono detti contrari a far morire la donna poiché “non è permesso porre fine volontariamente alla vita di qualcuno”.

 Fonte tgcom 18 marzo 2008

Un esempio della coerenza di un Paese civile contro l’eutanasia e tra i più grandi produttori di mine anti uomo:

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