“L’unico modo per resistere a una tentazione è cedervi!” (O. Wilde)🧞‍♂️

Elezioni comunali 2021 a Pordenone

Il 2021 non porterà solo i vaccini anti-covid, l’auspicio di un ritorno alla vita normale e la speranza del rilancio delleconomia con i soldi che il Governo prenderà dal Recovery Fund. A Pordenone si rinnoverà anche il ritorno alle urne per votare un nuovo Sindaco e una nuova amministrazione comunale. Nel solito e noioso quadretto politico allitaliana che si sta delineando, manca la presenza di una donna candidata, che ristabilisca parità di genere, vivacità e novità alla campagna elettorale. Pordenone non ha mai avuto una “Prima Cittadina”, solo uomini hanno infatti custodito le chiavi della città!
Sarà la volta buona?
La politica non ha più bisogno di ideologie, ma di soluzioni concrete e innovative per i problemi da risolvere.
Io lo dico da sempre e ritengo ci sia la necessità di una politica 2.0 che guardi al futuro e al benessere di tutti; tante sarebbero le novità!
Amo Pordenone! 🖤💚
Un bacio a tutti e un abbraccio forte ai miei concittadini.
Prof.ssa Anna Ciriani

  • Elezioni Comunali 2021 a Pordenone –

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Un “Fuori Ronda” in programma…

crisiUN “FUORI RONDA” IN PROGRAMMA…

Ogni giorno i giornali e la tv ci riportano spiacevoli e drammatici fatti di cronaca nera e di criminalità.
Omicidi, stupri di donne e minori, furti, rapine, contrabbando di droga, reati minori, ma pur sempre gravi, come le truffe ed altro ancora.
Ormai questi fatti appartengono alla nostra esistenza, al nostro quotidiano e sono ben poche le cose che ci sorprendono o lasciano senza parole.
Andando indietro con la memoria, un fatto che ha sicuramente scosso l’opinione pubblica mondiale è stato l’attacco agli Stati Uniti, organizzato (pare) da Al Qaeda e dal suo capo Osama Bin Laden.
Escludendo questo drammatico evento, sono ben poche le notizie che scuotono la nostra indignazione. Alle guerre ci siamo ormai abituati e tutto quello che avviene lontano dal nostro Paese, conta ben poco e non deve di certo aggiungersi ai problemi con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno.

Questa crisi, che globalmente stiamo vivendo, ci allontana dal focalizzare la nostra attenzione sugli innocenti, in particolare i bambini, che muoiono di malattie oggi debellabili, di fame, di sete o per i conflitti voluti e manovrati dai potenti.

La nostra coscienza deve essere globalizzata come la nostra economia o il rischio è quello di una ribellione che porterebbe al caos. Il mondo sta diventando davvero un unico sistema globale dai reality,alla disperazione!
In genere, le grandi crisi economiche succedevano alle grandi guerre, ma oggi cosa è successo realmente e per colpa di chi? Chi ha voluto questa crisi o perchè è arrivata in modo così repentino e globale? Colpa della politica economica, del sistema bancario o è semplicemente il collasso di un economia che è implosa in se stessa?
A queste domande sicuramente ci saranno delle risposte, ma andrebbero approfondite con esperti analisti di economia e politica. Lascio a loro e ai posteri le ardue sentenze!
 
Mi concentro, invece, sui problemi interni e valuto quali sono le normali conseguenze che portano a situazioni economiche difficili, come quella che stiamo affrontando attualmente.
Qui nel Nord-Est, sto assistendo a una lenta moria di aziende importanti e a un insolito fenomeno di emigrazione da parte di numerosi immigrati, giunti alcuni anni fa in Italia con delle prospettive di vita migliori. Molti di loro fanno ritorno nel loro Paese di origine, altri emigrano verso Inghilterra e Stati Uniti.
In pratica il licenziamento, gli esuberi e la cassa integrazione, costringono i lavoratori stranieri ad andare all’estero, nella speranza di trovare una situazione diversa e più dignitosa! Sono molti anche i nostri connazionali che incominciano a prendere in seria considerazione l’ipotesi di emigrare!
Purtroppo, meno gente lavora e meno soldi girano, pertanto si crea un effetto domino che va a discapito di un numero sempre maggiore di attività ,che vengono intaccate dalla crisi.
Personalmente sono davvero preoccupata per tutte quelle persone che hanno il conto corrente in rosso, che non ce la fanno a pagare il mutuo o, peggio, a comprarsi da mangiare!
Il problema di questo fenomeno sta nel fatto che in periodi di crisi è inevitabile l’aumento della criminalità! Anche chi è onesto, può essere corrotto dalla necessità di trovare vie illegali per sbarcare il lunario.
Ma la crisi non porta solo a questo! Anche i governi pagano lo scotto di una recessione economica e devono fronteggiarla con i tagli.
Tagli che non sempre vengono pubblicamente dichiarati con enfasi, ma che di fatto esistono e toccano organi importanti come quello della sicurezza e delle difesa.
Le forze di polizia, ad esempio, devono fronteggiare tagli ai mezzi di trasporto e al personale,  ecco perchè vi sono delle questure che necessiterebbero di 10 volanti che controllino il territorio di competenza e se ne trovano solo 5 in forza!
La prevenzione sulla criminalità è paragonabile alla prevenzione nella sanità, nel senso che grazie alla vigilanza, possiamo evitare omicidi, stupri, furti ecc., così come grazie alla prevenzione nella sanità, possiamo evitare le complicanze o l’aggravarsi di patologie e quadri clinici.
Da questa considerazione nasce il mio sì alle “ronde” cittadine. Di fatto, questi vigilantes hanno unicamente il dovere di segnalare alle forze dell’ ordine tutte quelle situazioni anomale o che inducono a ritenere opportuno il loro intervento. Non tutti i cittadini hanno quel senso civico che li induce a segnalare fatti sospetti! Molti di noi sono spesso presi dai propri problemi per individuare un fatto criminoso e in alcuni casi vige l’omertà e il non intromettersi.
Il fatto che vi siano delle “ronde” preposte alla vigilanza e al controllo, dovrebbe rassicurare i cittadini onesti e mettere il sale sulla coda ai maleintenzionati o scoraggiare iniziative criminose.
Far parte di una” ronda” non dà alcuna “licenza” a commettere azioni illecite ,sotto mentite spoglie di difensore delle libertà! Sento parlare di xenofobia?! Ma perchè? Erano forse stranieri i ragazzi che hanno dato fuoco al barbone indiano o il pedofilo di Napoli? Le “ronde “non vanno contro gli extracomunitari, ma contro i criminali!

C’è chi sostiene che all’interno di questi gruppi di sorveglianza potrebbero esserci delle teste calde che ne approfittano per dare sfogo alle loro pulsioni violente o alla loro xenofobia?! Ma figuriamoci se le teste calde hanno bisogno di far parte delle “ronde” per commettere i loro soprusi! Chi è incline alla violenza, la commetterebbe comunque e, anzi, eviterebbe il controllo della Prefettura sul suo operato. Coloro che sono contrari alle “ronde” affermano che le forze dell’ordine non hanno bisogno di persone che vigilano sulla sicurezza nelle proprie città? Ma perché, non esiste forse la Protezione Civile a supporto dei Vigili del Fuoco? E allo stesso modo non possono esistere delle persone che hanno unicamente il compito di vigilare e di segnalare alle forze dell’ordine, situazioni dubbie e pericolose?
Le forze dell’ordine non sono sufficienti a coprire tutto il territorio e da questa collaborazione, in un momento così delicato per la politica e per l’economia, ne trarranno benificio tutte le persone, non ultimo lo Stato, che senza alcun esborso, beneficerà del volontariato per la sicurezza del Paese.
L’ ideologia politica non ha motivo di entrare in questa polemica sulla legittimità delle “ronde”, poichè la necessità contro cui dobbiamo combattere il mondo di oggi, non è la politica da adottare, ma i problemi da risolvere!
Molti si dichiarano contrari alle “ronde “(che di fatto non lo sono in quanto per ronde si intende una sorveglianza militare e armata) senza nemmeno avere letto cosa sancisce il decreto emanato. Questi volontari che vigilano sulla nostra sicurezza si devono registrare presso le Prefetture e la maggior parte di loro sono ex appartenenti alle forze dell’ordine. Sono gruppi che non hanno alcuna apparteneza politica, non sono armati e sono coordianti dai Prefetti. Io credo che debba essere il buonsenso a guidarci per avere un mondo migliore e non l’ideologia politica, che poteva essere necessaria fino ad alcuni anni fa, ma che nel XXI secolo è superata. I problemi sono sempre gli stessi, sia per la destra che per la sinistra, abbiamo quindi bisogno di soluzioni e persone capaci!
Oggi, ci sono unicamente problemi da risolvere per dare e garantire una vita migliore a tutti!
Ben vengano i volontari che dedicano il loro tempo e la loro disponibilità per la nostra sicurezza e ben vengano tutte quelle iniziative che possano aiutare l’essere umano a vivere in un mondo migliore!
Anna Ciriani

Andate in guerra per la pace!

La visione di questo articolo è sconsigliata a persone sensibili che potrebbero restare turbate dalla crudeltà delle immagini.

Mi scuso con i lettori per la pubblicazione di questo articolo proprio in occasione di questa festività cristiana che parla di resurrezione e pace.

Visto che alla pace si contrappone la guerra ho pensato di parlarvi dei morti innocenti che ogni conflitto miete e che non possono più gridare  la sconfitta del bene sul male. Per questo ho pubblicato delle immagini forti che raccontino la crudeltà e l’inutilità dei conflitti armati. Ora quei morti, attraverso le foto pubblicate in rete, gridano giustizia ancora più forte di quanto non avrebbero potuto fare da vivi! Ho voluto testimoniare anche come l’America stia vantando questa vittoria con il sangue sparso dai suoi saldati. Dall’inizio del conflitto sono morti oltre 4.000 militari americani, ai quali dobbiamo aggiungere quelli morti tra le truppe alleate e i civili. Centinaia di migliaia di vittime che lasceranno alla storia una inutile scia di sangue e sofferenza molto più marcata di quella lasciata dalle vittime del terrorismo.

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Quando scoppiano le guerre la prima cosa che facciamo è quella di schierarci! In teoria, in ogni guerra ci sono sempre i buoni e i cattivi e questo fa sì che ognuno di noi si schieri a favore o contro le forze militari e i governi interessati.

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L’informazione condiziona molto le nostre opinioni ed ecco che per l’Occidente il cattivo è rappresentato dal mediorientale dinamitardo, dall’attentatore, dal governo dittatore, dalle leggi che violano i diritti dei cittadini, dalla religione fondamentalista e da tutto ciò che non appartiene alla nostra cultura e al nostro modo di pensare!

Al contrario in Medioriente vedono gli occidentali come “invasori”, come provocatori, trasgressori di leggi e di morale, oppressori nonché persone che vivono in luoghi di perdizione e tentazione. Per il mediorientale l’occidente è governato da Satana, dal male e dalla menzogna!

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La verità è che ogni guerra non ha vincitori e schierarsi per una fazione o l’altra è già una sconfitta per la persona che lo fa e per la società.

In guerra non ci sono né vinti né vincitori, ma solo morte, sofferenza e distruzione! Il male e l’ ingiustizia non si combattono con la guerra! E’ difficile essere sensibilizzati a un problema come questo nonostante la sua gravità! L’informazione ci racconta il suo pensiero, o ciò che in Occidente deve essere detto.  La distanza geografica e la disinformazione su quello che realmente avviene in quelle terre di disperazione, ci fanno fare sonni tranquilli. La nostra coscienza non è sollecitata dai loro problemi e dalla loro sofferenza e poi…noi abbiamo già i nostri problemi coi pagamenti, il lavoro, la famiglia, la politica interna, le vacanze da programmare e non vogliamo avere altre seccature! Cosa ce ne importa della gente che soffre e che muore lontano da noi? A ognuno il suo destino! Pensate se avessimo avuto la sfortuna di nascere e vivere in Iraq? Probabilmente ora saremmo in qualche casolare abbandonato e distrutto dalla guerra per pianificare con i nostri complici qualche attentato e vendicare così le vittime di guerra irachene. Il nostro destino è diverso anche da quello degli americani, o dei loro alleati,  che per avventura, dovere o denaro hanno accettato di scendere nelle viscere dell’Inferno e vivere con i loro occhi le devastanti esperienze che la guerra comporta.

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 Dicono che l’11 settembre del 2001 abbia cambiato il futuro dell’umanità e il modo di combattere! Le uniche cose che io trovo cambiate sono i controlli che fanno negli aeroporti e le telecamere che ormai invadono la nostra privacy ovunque. Tutto deve essere controllato! Ma non è che questa è solo una scusa per avere il pieno controllo dell’umanità? Non è che il progetto sia molto più articolato e complesso di quello che vogliono farci credere? Quali interessi ci sono dietro a questa Guerra? Interessi economici? Petrolio? Egemonia? Globalizzazione? Una volta obiettivi e strategie militari erano molto più semplici e comprensibili ma oggi? Dicono che solo così si può sconfiggere il terrorismo?! Ma il terrorismo non nasce forse come reazione a una provocazione? Alcuni avanzano ipotesi plausibili anche se fantascientifiche, come quella che la provocazione parte dalla stessa organizzazione che poi propone la reazione e il cui unico intento è quello di portare a termine un macchinoso piano di potere e controllo sull’umanità. Ma per quale motivo l’Occidente vuole  imporre la propria religione, la propria cultura, la politica, la società e le ideologie in cui crede? in Medioriente non esistono malattie come l’AIDS, non esiste la prostituzione, non ci sono drogati, non si vede e non si vende la pornografia e la religione è vissuta con grande partecipazione. Non ci sono i casinò e nemmeno i fastfood tanto criticati perché accusati di causare obesità e malattie cardiocircolatorie. Insomma, possiamo dare a loro tutti i torti e tutte le colpe?

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In Iran uccidono gli omosessuali? E’ attraverso il dialogo che dobbiamo cambiare questo scempio. Anche in America o in Cina muoiono colpevoli e innocenti condannati alla pena capitale e, nonostante questo sia disumano e incivile, le Nazioni Unite non intervengono con forza e determinazione per abolire la pena di morte. Ora parlano di boicottare la Cina per la sua aggressione in Tibet ma nessuno ha boicottato gli Stati Uniti per tutte le aggressioni fatte! Pensate solo al fatto che gli americani hanno basi militari ovunque , dal Giappone all’Africa. Non mi risulta che ci siano altre Nazioni che hanno tante basi militari sparse nel mondo quante ne hanno gli USA.

Sia ben chiaro che io non ho nulla contro l’America o gli Americani! Spesso mi reco in vacanza nel loro Paese (così come visito volentieri il Medioriente) ma non posso tacere la grande incoerenza della loro politica e soprattutto delle loro guerre.

Io credo che solo due cose possano far in modo che le guerre siano evitate: il rispetto e il dialogo. Quando parlo di rispetto intendo principalmente quello per la vita umana e poi per tutto ciò che ruota attorno ad essa.

Forse noi occidentali vogliamo cancellare, con una spugna intrisa di sangue, il loro modo di vivere che ha millenni di storia, di usanze, di cultura e imporre il nostro, senza ricordare che ciò che sono e pensano, giusto o sbagliato che sia, appartiene alla loro vita e non alla nostra! Ci sono degli equilibri che fanno parte dell’evoluzione di una società, della cultura e della politica e vanno rispettati. Forse dietro alla parola “globalizzazione” si nasconde qualcosa cdi terribile che vuole trarci in inganno per quelle che sono le oggettive e reali finalità!

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Perché Bush non ritira le truppe dall’Iraq e cerca il dialogo con Osama Bin Laden? Perché non fa un passo indietro e dice: “Voglio la pace nel mondo, cosa volete da noi e cosa volete in cambio?” Perché in Africa, ove ci sono migliaia di vittime ogni anno per malattie, carestie, guerre e organizzazioni terroristiche nessuno interviene? Oggi invadono l’Iraq e domani? L’Iran? Chi sarà il prossimo cattivo di turno da sconfiggere? Il bene e il male appartengono all’esistenza dell’uomo, e sempre così sarà, ma credo che ognuno di noi debba ribellarsi contro la sofferenza e l’ingiustizia che qualunque essere umano vive.

Non possiamo chiudere i nostri occhi e tappare le nostre orecchie ma dobbiamo parlarne in qualunque modo; anche internet può essere uno strumento valido per sollevare l’opinione pubblica contro i crimini commessi in favore di pace e giustizia.

Dicono che l’amore e il bene alla fine trionfano sempre ma a me sembra che l’odio e il male stiano prevalendo!

Concludo con queste due immagini e spero che siano di buon auspicio per la pace. Un soldato americano che si inginocchia per allacciare le scarpe a un bambino iracheno e un altro che trae in salvo un bimbo ferito. Come vedete in luoghi di odio e morte c’è ancora spazio per la pietà e l’amore!

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Prof.ssa Anna Ciriani

BERLUSCONI? 10 E LODE!

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Berlusconi:Alitalia,c’è la cordata

“Ormai mi sono impegnato io”

Una cordata italiana per Alitalia? “Ormai sono impegnato io, quindi si fa”. Questa la risposta di Silvio Berlusconi, all’uscita da Palazzo Grazioli, ai cronisti che gli chiedevano quanta probabilità ci sia di un’offerta da parte di un gruppo di imprenditori italiani per la compagnia di bandiera. Il leader del Pdl ha aggiunto che il prossimo premier dirà un secco no a Air France.

“Non ci sono novità” spiega Berlusconi . “Ho fatto appello agli imprenditori italiani che ritengono come me che non si possa essere colonizzati e quindi bisogna fare Alitalia perchè qui o si fa Alitalia o si muore”.

VELTRONI-BERLUSCONI, BOTTA E RISPOSTA
Alla dichiarazione di Berlusconi è arrivata subito la replica del leader del Pd Walter Veltroni, che ha detto, parlando ai microfoni del Tg1: “Se c’è una cordata alternativa ad Air France per Alitalia si manifesti, ma rapidamente. Bisogna evitare di mettere Alitalia nel tritacarne e che ci sia una cordata che dopo le elezioni non c’è più”. Immediata la replica di Berlusconi: “Sui tempi rapidi convengo con Veltroni. Entro pochi giorni la cordata ci sarà e avrà il supporto di una banca importante”. Veltroni a questo punto ha dato l’ultimatum: se la cordata c’è, venga fuori entro 48 ore.

“CORDATA ENTRO 3 SETTIMANE”
E Berlusconi ha risposto, parlando ai microfoni di Sky Tg24: “C’è la possibilità che importanti imprenditori italiani si facciano avanti, assistiti da importanti banche; occorre il tempo per accordarsi e conoscere i dati del grupp. Alla fine di queste tre o quattro settimane la cordata presenterà una proposta definitiva che penso e spero possa risolvere la situazione”.

“IL PROSSIMO PREMIER DIRA’ NO A AIR FRANCE”
La risposta alla proposta di Air France per l’acquisizione di Alitalia la darà il prossimo presidente del Consiglio e sarà un secco no sempre secondo quanto detto da Berlusconi. “La risposta ad Air France” spiega, sicuro del suo prossimo trasferimento a Palazzo Chigi “la darà il prossimo presidente del Consiglio. E dal prossimo presidente del Consiglio arriva un chiaro e secco no, non contro la Francia ma contro le condizioni ricevute”.

Pensando alle sue prossime “responsabilità di governo”, l’ex premier torna a rilanciare l’ipotesi di una cordata italiana per l’acquisizione della compagnia di bandiera, senza rinunciare a qualche slogan ad effetto: “Qualche minuto fa ho detto a un vostro collega” dice dialogando con i giornalisti “‘facciamo Alitalia o si muore’. Ora mi viene in mente ‘rialzati Alitalia’”, dice parafrasando il suo slogan elettorale. In ogni caso, conclude, il governo non deve “fare colpi di testa” e deve “lasciarci operare dandoci i tempi necessari dopo che ha dato cinque mesi di tempo ad Air France per conoscere i conti di Alitalia. Conti che noi ancora adesso non conosciamo”.

IL PROGETTO DI BERLUSCONI
“Adesso sono in campo io, questa cosa si fa. A patto che il governo non faccia colpi di testa e ci dia la possibilità di operare. Abbiamo lasciato che il governo Prodi operasse senza intervenire, siamo stati in disparte. Ora occorre cambiare strada”. Ricordando di aver lanciato un appello agli imprenditori nostrani perché difendessero l’italianità della compagnia di bandiera, Berlusconi assicura: “Le banche sono disponibili ad appoggiare un’operazione industriale che certamente ha tante possibilità di riuscita. Io comincio a operare in questa direzione in previsione di avere la responsabilità di governo e sono sicuro che si potrà arrivare a un risultato positivo”.

E su Banca Intesa il leader del Pld è certo che non sia ancora uscita dalla partita Alitalia. “Banca Intesa non ha smentito affatto” spiega Berlusconi. “E’ sulle posizioni che aveva mesi fa ed è disponibile ad aiutare un gruppo che presenti un serio piano industriale”. A chi gli ricorda che Passera ha spiegato di non avere una proposta sul tavolo, Berlusconi replica: “Banca Intesa non ha nulla di concreto perché in questi mesi si è trattato solo con Air France”.

BIANCHI: AIR ONE FACCIA LA SUA OFFERTA
E il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi auspica che Air One faccia la sua offerta. “Oggi nulla vieta, anzi io auspico, che venga chiesto anche ad Ap Holding di fare la sua offerta vincolante su Alitalia in modo da poter avere un termine di confronto e spuntare alla fine il risultato migliore”, tra la cordata italiana che comprende Air One e BancaIntesa, ed Air France. Bianchi caldeggia insomma l’ipotesi che venga presa in considerazione un’offerta su Alitalia alternativa a quella presentata dalla compagnia franco-olandese. “Un’offerta alternativa già esiste” spiega Bianchi “ed è stata presentata a dicembre da Ap Holding in parallelo a quella di Air France ed erano offerte non vincolanti. Poi Alitalia ha deciso di dedicare un periodo riservato ad Air France, che è scaduto il 14 marzo, per fare la sua offerta vincolante”.

E intanto si è fatto avanti il gruppo turistico alberghiero Soglia, dicendo di essere disponibile a dare il suo contributo a una eventuale aggregazione di operatori del settore per il salvataggio dell’Alitalia. “Il gruppo concorda con quanto in questi ultimi giorni ha detto Silvio Berlusconi sulla necessità di mantenere in Italia la proprietà del vettore aereo nazionale”, ha sottolineato l’amministratore delegato del gruppo alberghiero, Roberto Onesti. Gerardo Soglia, capo del gruppo salernitano, è candidato alla Camera con il Pdl nel collegio Campania 2. Il gruppo vanta numerose società che operano nel settore turistico-alberghiero e nel settore immobiliare, con un fatturato complessivo che si aggira intorno ai 100 milioni di euro all’anno. Dall’ottobre dello scorso anno il gruppo ha anche acquisito la proprietà del Pescara calcio.

Cosa ne penso io…

Non mi sono mai esposta politicamente e non intendo nemmeno farlo ora, ma

ritengo che Berlusconi dimostri in questa occasione di fare gli interessi del nostro amato Paese.

Svendere l’Alitalia ai francesi non è di certo una mossa coerente, per chi come me, crede nel rilancio dell’Italia. I trasporti e le comunicazioni rappresentano quei settori che non possono e non devono essere colonizzati da marchi stranieri.

Il difficile momento economico-politico che l’Italia attraversa non deve abbatterci.

Svendere (e non vendere) l’Alitalia ai francesi non cambierà nulla ma anzi affosserà ulteriormente la grave situazione economica in cui il nostro Paese versa. Molti lavoratori dell’azienda verrebbero licenziati per l’esubero della compagnia e non sappaiamo a quale futuro andrà incontro Malpensa. Alitalia potrebbe perdere slot importanti di volo e la sua immagine ne sarebbe danneggiata, così come sarebbe danneggiata l’intera credibilità economica italiana che inizia a svendere la più importante azieda di trasporto. Tutto ciò potrebbe causare un effetto domino devastante per la nostra economia e la nostra politica. Per certo la svendita causerebbe un’ulteriore dose di sfiducia verso la nostra economia e il nostro futuro.

Sono pienamente d’accordo con il Presidente Berlusconi! La sua necessaria e intelligente cordata difende l’immagine e l’economia italiana! Io non mi schiero politicamente ma mi schiero a favore o a sfavore delle politiche giuste o sbagliate. Berlusconi non è l’attuale Capo di Governo ma come mai la sua proposta fino ad alcuni giorni fa faceva l’eco? Come mai la stessa cosa non è partita dal Governo Prodi? Vogliamo unirci per il bene del nostro Paese a favore del rilancio della nostra economia e della nostra immagine così pesantemente rovinata? Vogliamo dare un’mmagine da quarto mondo come quelle diffuse dai media per il problema dei rifiuti di Napoli o vogliamo dare un’immagine di un Paese che risale la china lavorando in una giusta direzione di politica, economia, sviluppo e modernità?

Qui non si tratta più di schieramenti politici ma di remare, con serietà e onestà, tutti nella stessa direzione per gli interessi di una nazione che può vantare un glorioso passato in ogni ambito. I problemi sono gli stessi sia a destra che a sinistra, così come le priorità sono identiche. Le soluzioni ai problemi italiani hanno una direzione univoca!

Spero che l’Alitalia mantenga il suo tricolore senza sostiutire il verde con il blu!

Qualcuno di voi sa dirmi quale Nazione non ha una sua compagnia aerea di bandiera? L’Italia sarebbe la prima!

Sono d’accordo con Berlusconi! Se non vogliamo che nel giro di qualche decennio le aziende italiane diventino multinazionali dobbiamo intervenire e tutelare il nostro patrimonio non solo economico ma anche di know out, di marketing e d’ immagine. Sono le grandi aziende e i grandi imprenditori che decidono le sorti del nostro Paese e perdere il loro sostegno potrebbe significare perdere la nostra democrazia (anche se ce n’è rimasta ben poca da tutelare).

Al Cavaliere questa volta voglio dargli un bel 10 e lode!

Viva l’Italia!

VIVA l’ItaLIA!

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L'Italia, la mia "Patria" il mio Paese che tanto amo! Quando penso all'Italia, noto con grande tristezza come si è affievolito il forte sentimento di Patria che un tempo avevamo nel cuore.

Il nostro bellissimo tricolore si sta tingendo sempre più di blu e le stelline gialle continuano ad aumentare. Il nostro patriottismo si è dissolto nell'Europa Unita!

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Lo sport è l'ultimo baluardo che risveglia il nostro amore per la Patria e, paradossalmente, inverte il processo di aggregazione socio-politico ed economica per cui i politici europei si battono e lavorano!

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Molti uomini sono morti per darci un'Italia unita, anche se così diversa nelle sue tradizioni e nei suoi tanti dialetti e lingue minoritarie, che è giusto siano salvaguardate.

E' bello potersi identificare in una Nazione! Con quanto onore e orgoglio all'estero dicevo: "Sono Italiana!".

Il "Bel Paese", questa è la terra che ci ha visto nascere e che ci ospita durante la nostra esistenza. E' una fortuna straordinaria vivere in Italia, una terra di sole, di mare, di montagne bellissime, di storia, di cultura, di tradizioni, di arte e di uomini che con la loro genialità hanno cambiato il mondo e hanno contribuito a rafforzare la nostra immagine.

Io ho avuto la fortuna di viaggiare molto e ho conosciuto tanti luoghi e tradizioni diverse, razze, culture che ho sempre guardato con estremo rispetto ma, secondo me, nessun posto è paragonabile all'Italia.

Provate ad andare all'estero e dite: “sono Italiano!” Vi risponderanno dalla Cina all'Australia: “Ah si.. italiano! Mafia, spaghetti, pizza, popolo di ladri inserendo il nome di qualche politico e, se appassionati di calcio, il nome di qualche giocatore!”

Io trovo che la maggior parte delle volte queste parole e questi giudizi così superficiali sul nostro Paese, siano dettati solo dall'invidia!

Un tempo citavano Roma, Venezia, Michelangelo, Leonardo da Vinci, il Tiepolo, Paganini, il Colosseo e spesso nominavano anche le nostre belle donne, come Sofia Loren, e i soliti giocatori di calcio come Rivera o Mazzola.

Ovviamente nell'elenco non mancavano mai la pizza napoletana e gli spaghetti.

Che cosa è successo all'Italia?

Dopo che le immagini di Napoli e della spazzatura lungo le strade hanno fatto il giro del mondo, ora siamo anche un popolo di sporchi e la pizza se la immaginano impastata vicino all'immondizia! La colpa, come sempre, non è dei napoletani, ma della corruzione dilagante che opprime ognuno di noi!

Agli spaghetti non danno più il significato di cucina italiana, sana e mediterranea, ma quello dispregiativo di "mangia spaghetti", come noi potremmo dire, in senso offensivo, "mangia crauti" a un tedesco.

Il problema dell'Italia non è dovuto al popolo italiano! I valori che nel tempo abbiamo perso, diventando sempre più imbroglioni, cinici, egoisti, ipocriti e opportunisti, sono il frutto di un cattivo esempio che abbiamo avuto da parte delle istituzioni. Facciamoci tutti un'esame di coscienza! Siamo l'unico Paese in una fase di involuzione sociale ed economica! "Poveri italiani! Siamo diventati, e non per colpa nostra, un popolo di furbi e opportunisti, interessati unicamente a noi stessi e a farla sempre franca!".

Nonostante tutto gli italiani hanno un'indole buona e la storia ci conferma come da sempre siamo considerati come "brava gente". Noi non siamo guerrafondai, rivoluzionari, arroganti e provocatori. Le nostre missioni hanno sempre un valore sociale e di pace; siamo in prima linea nel ricostruire e nel rimettere in moto la vita, la civiltà e la dignità in quei luoghi afflitti da povertà, malattie e guerre.

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Per ritrovare la giusta via dobbiamo ritrovare l'amore per il nostro Paese, essere più uniti e lottare per il bene di una società e di un sistema che si sta sempre più disgregando. Obiettivi comuni per il bene di tutti, soprattutto per i nostri figli e per tutti quelli che verranno dopo di noi.

Prof.ssa Anna Ciriani