Un “Fuori Ronda” in programma…

crisiUN “FUORI RONDA” IN PROGRAMMA…

Ogni giorno i giornali e la tv ci riportano spiacevoli e drammatici fatti di cronaca nera e di criminalità.
Omicidi, stupri di donne e minori, furti, rapine, contrabbando di droga, reati minori, ma pur sempre gravi, come le truffe ed altro ancora.
Ormai questi fatti appartengono alla nostra esistenza, al nostro quotidiano e sono ben poche le cose che ci sorprendono o lasciano senza parole.
Andando indietro con la memoria, un fatto che ha sicuramente scosso l’opinione pubblica mondiale è stato l’attacco agli Stati Uniti, organizzato (pare) da Al Qaeda e dal suo capo Osama Bin Laden.
Escludendo questo drammatico evento, sono ben poche le notizie che scuotono la nostra indignazione. Alle guerre ci siamo ormai abituati e tutto quello che avviene lontano dal nostro Paese, conta ben poco e non deve di certo aggiungersi ai problemi con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno.

Questa crisi, che globalmente stiamo vivendo, ci allontana dal focalizzare la nostra attenzione sugli innocenti, in particolare i bambini, che muoiono di malattie oggi debellabili, di fame, di sete o per i conflitti voluti e manovrati dai potenti.

La nostra coscienza deve essere globalizzata come la nostra economia o il rischio è quello di una ribellione che porterebbe al caos. Il mondo sta diventando davvero un unico sistema globale dai reality,alla disperazione!
In genere, le grandi crisi economiche succedevano alle grandi guerre, ma oggi cosa è successo realmente e per colpa di chi? Chi ha voluto questa crisi o perchè è arrivata in modo così repentino e globale? Colpa della politica economica, del sistema bancario o è semplicemente il collasso di un economia che è implosa in se stessa?
A queste domande sicuramente ci saranno delle risposte, ma andrebbero approfondite con esperti analisti di economia e politica. Lascio a loro e ai posteri le ardue sentenze!
 
Mi concentro, invece, sui problemi interni e valuto quali sono le normali conseguenze che portano a situazioni economiche difficili, come quella che stiamo affrontando attualmente.
Qui nel Nord-Est, sto assistendo a una lenta moria di aziende importanti e a un insolito fenomeno di emigrazione da parte di numerosi immigrati, giunti alcuni anni fa in Italia con delle prospettive di vita migliori. Molti di loro fanno ritorno nel loro Paese di origine, altri emigrano verso Inghilterra e Stati Uniti.
In pratica il licenziamento, gli esuberi e la cassa integrazione, costringono i lavoratori stranieri ad andare all’estero, nella speranza di trovare una situazione diversa e più dignitosa! Sono molti anche i nostri connazionali che incominciano a prendere in seria considerazione l’ipotesi di emigrare!
Purtroppo, meno gente lavora e meno soldi girano, pertanto si crea un effetto domino che va a discapito di un numero sempre maggiore di attività ,che vengono intaccate dalla crisi.
Personalmente sono davvero preoccupata per tutte quelle persone che hanno il conto corrente in rosso, che non ce la fanno a pagare il mutuo o, peggio, a comprarsi da mangiare!
Il problema di questo fenomeno sta nel fatto che in periodi di crisi è inevitabile l’aumento della criminalità! Anche chi è onesto, può essere corrotto dalla necessità di trovare vie illegali per sbarcare il lunario.
Ma la crisi non porta solo a questo! Anche i governi pagano lo scotto di una recessione economica e devono fronteggiarla con i tagli.
Tagli che non sempre vengono pubblicamente dichiarati con enfasi, ma che di fatto esistono e toccano organi importanti come quello della sicurezza e delle difesa.
Le forze di polizia, ad esempio, devono fronteggiare tagli ai mezzi di trasporto e al personale,  ecco perchè vi sono delle questure che necessiterebbero di 10 volanti che controllino il territorio di competenza e se ne trovano solo 5 in forza!
La prevenzione sulla criminalità è paragonabile alla prevenzione nella sanità, nel senso che grazie alla vigilanza, possiamo evitare omicidi, stupri, furti ecc., così come grazie alla prevenzione nella sanità, possiamo evitare le complicanze o l’aggravarsi di patologie e quadri clinici.
Da questa considerazione nasce il mio sì alle “ronde” cittadine. Di fatto, questi vigilantes hanno unicamente il dovere di segnalare alle forze dell’ ordine tutte quelle situazioni anomale o che inducono a ritenere opportuno il loro intervento. Non tutti i cittadini hanno quel senso civico che li induce a segnalare fatti sospetti! Molti di noi sono spesso presi dai propri problemi per individuare un fatto criminoso e in alcuni casi vige l’omertà e il non intromettersi.
Il fatto che vi siano delle “ronde” preposte alla vigilanza e al controllo, dovrebbe rassicurare i cittadini onesti e mettere il sale sulla coda ai maleintenzionati o scoraggiare iniziative criminose.
Far parte di una” ronda” non dà alcuna “licenza” a commettere azioni illecite ,sotto mentite spoglie di difensore delle libertà! Sento parlare di xenofobia?! Ma perchè? Erano forse stranieri i ragazzi che hanno dato fuoco al barbone indiano o il pedofilo di Napoli? Le “ronde “non vanno contro gli extracomunitari, ma contro i criminali!

C’è chi sostiene che all’interno di questi gruppi di sorveglianza potrebbero esserci delle teste calde che ne approfittano per dare sfogo alle loro pulsioni violente o alla loro xenofobia?! Ma figuriamoci se le teste calde hanno bisogno di far parte delle “ronde” per commettere i loro soprusi! Chi è incline alla violenza, la commetterebbe comunque e, anzi, eviterebbe il controllo della Prefettura sul suo operato. Coloro che sono contrari alle “ronde” affermano che le forze dell’ordine non hanno bisogno di persone che vigilano sulla sicurezza nelle proprie città? Ma perché, non esiste forse la Protezione Civile a supporto dei Vigili del Fuoco? E allo stesso modo non possono esistere delle persone che hanno unicamente il compito di vigilare e di segnalare alle forze dell’ordine, situazioni dubbie e pericolose?
Le forze dell’ordine non sono sufficienti a coprire tutto il territorio e da questa collaborazione, in un momento così delicato per la politica e per l’economia, ne trarranno benificio tutte le persone, non ultimo lo Stato, che senza alcun esborso, beneficerà del volontariato per la sicurezza del Paese.
L’ ideologia politica non ha motivo di entrare in questa polemica sulla legittimità delle “ronde”, poichè la necessità contro cui dobbiamo combattere il mondo di oggi, non è la politica da adottare, ma i problemi da risolvere!
Molti si dichiarano contrari alle “ronde “(che di fatto non lo sono in quanto per ronde si intende una sorveglianza militare e armata) senza nemmeno avere letto cosa sancisce il decreto emanato. Questi volontari che vigilano sulla nostra sicurezza si devono registrare presso le Prefetture e la maggior parte di loro sono ex appartenenti alle forze dell’ordine. Sono gruppi che non hanno alcuna apparteneza politica, non sono armati e sono coordianti dai Prefetti. Io credo che debba essere il buonsenso a guidarci per avere un mondo migliore e non l’ideologia politica, che poteva essere necessaria fino ad alcuni anni fa, ma che nel XXI secolo è superata. I problemi sono sempre gli stessi, sia per la destra che per la sinistra, abbiamo quindi bisogno di soluzioni e persone capaci!
Oggi, ci sono unicamente problemi da risolvere per dare e garantire una vita migliore a tutti!
Ben vengano i volontari che dedicano il loro tempo e la loro disponibilità per la nostra sicurezza e ben vengano tutte quelle iniziative che possano aiutare l’essere umano a vivere in un mondo migliore!
Anna Ciriani

Riammessa la prof che si faceva palpare in classe

 

Filmini hard, riammessa docente

Lecce, prof palpeggiata su YouTube

La notizia era già stata preannunciata, ora arriva la conferma: è stata riammessa nelle graduatorie regionali per l’insegnamento la professoressa quarantenne di Monteroni di Lecce indagata per corruzione di minorenne dopo la diffusione su You Tube di filmati che la ritraevano mentre si faceva palpeggiare in classe dai suoi alunni. La riammissione è stata disposta dall’ufficio scolastico regionale. 

Il Tar di Lecce ha infatti accolto il ricorso presentato dall’insegnante contro il provvedimento provvisorio di sospensione deciso dall’autorità scolastica in seguito all’indagine. La docente, che viene chiamata per supplenze non essendo titolare di cattedra, era stata protagonista di due filmini hard girati con videofonini da suoi alunni e poi immessi su internet da sconosciuti.

La donna era stata sospesa dall’incarico per due anni ed è tuttora al centro di due inchieste, una della Procura della Repubblica e una ministeriale. Il primo filmato messo in rete la ritraeva mentre, seduta dietro la cattedra, veniva palpeggiata da alcuni studenti, tutti minorenni.

Fonte TGCOM del 19 aprile 2008

La mia opinione:

Ogni qual volta leggo di docenti che sono stati riammessi all’insegnamento, dopo aver commesso dei presunti reati più o meno gravi, non posso fare a meno di restare sbigottita.

In questi ultimi mesi i fatti di cronaca non hanno risparmiato di certo la scuola! I prof colpevoli di omicidio e pedofili riammessi all’insegnamento, il prof sorpreso da un alunna a masturbarsi in classe e che non hanno sospeso, il prof accusato di aver fumato uno spinello in classe e che pare già reintegrato, i prof violenti o assenteisti mai sanzionati, mentre io, professoressa che non ho mai commesso reati nè a scuola nè tantomeno fuori, sono sospesa da 5 mesi, nonostante venga considerata un’insegnante professionale, seria, preparata e morigerata.

Inutile negare che il mio caso crea subito un parallelo con quello dei professori menzionati, e non solo (vedi Lina del Grande Fratello), che hanno violato in alcuni casi la legge durante lo svolgimento della propria attività professionale, mentre in altri casi, come il mio o quello di Lina del GF, le contestazioni riguardano il comportamento nella vita privata.

Ciò che mi indispone è il fatto che io non ho mai violato nessuna legge a differenza dei docenti saliti agli onori della cronaca per differenti reati a loro contestati, e il mio comportamento professionale è sempre stato integerrimo. Io non ho mai ricevuto alcun richiamo scritto o verbale, anzi come docente sono sempre stata sempre molto stimata, da presidi e colleghi, perché, come già detto, seria (il mio telefonino è sempre spento durante le lezioni), preparata e professionale nell’attività didattica.

Gli stessi alunni mi vogliono bene (anche se insegno agli adulti, la maggior parte dei quali extracomunitari).

Quando mi incontrano i miei ex alunni minorenni o le mamme dei miei ex alunni ci sono sempre delle manifestazioni di stima e di affetto!

Perdonatemi se ribadisco per l’ennesima volta di non essere stata io a divulgare le immagini o il video che mi ha ripresa a Berlino, ma terze persone segnalate alle autorità competenti.

Per il resto, io ho sempre pensato di essere una persona libera e, in quanto tale, di poter vivere liberamente la mia sessualità e la mia pudicizia. Come già detto non esiste un codice deontologico per gli insegnanti. Anche questa considerazione mi ha lasciata perplessa, quando Lina (del grande fratello) è stata perdonata dall’ordine dei medici nonostante le sue pubbliche effusioni amorose, mandate in onda da una tv nazionale e viste da milioni di spettatori. In quel caso c’era tra l’altro il suo implicito consenso conseguente alla liberatoria di essere filmata e mandata in onda 24 su 24. Non che io abbia nulla contro di lei, anzi la difendo, perché trovo ingiusto che l’ordine valuti un suo comportamento indotto dalla situazione che ha vissuto, e dimentichi di valutare il comportamento di quei medici che in ambito professionale sono stati riammessi dopo aver causato prooblemi irreversibili a sfortunati pazienti, vittime della scarsa professionalità e competenza di chi gli ha curati od operati.

Tornando al mio caso ora mi chiedo: “potrò più andare in un camping nudista, in una fiera dell’eros o in un cinema porno se mi va? E se qualcuno mi riprende e mi mette su youtube?

Trovo discriminante il fatto che io , in quanto insegnante, non abbia il diritto di vivere la mia vita e la mia sessualità come preferisco, pur continuando ad essere stimata e considerata nel mio lavoro.

E’ come se vietassero a un docente gay di convivere con una persona dello stesso sesso o di frequentare ambienti omosessuali.

La mia domanda rimane sempre la stessa: ma se non commetto alcun reato e non faccio male a nessuno, così come in ambito professionale sono integerrima e ben considerata, per quale motivo non posso vivere liberamente la mia vita privata? Perché sono sospesa da 5 mesi pur non avendo commesso alcun reato, pun non essendomi mai comportata male a scuola e pur non essendo responsabile della divulgazione di foto e filmati che mi ritraggono?

Perché una docente che ha assunto determinati comportamenti a scuola ed è sotto inchiesta della Procura della Repubblica, oltre che sotto inchiesta Ministeriale, per dei gravi reati commessi (e ripresi) durante le ore di lezione, viene riammessa a scuola?

Sono stata massacrata dai media e dalla giustizia per aver vissuto nel lecito la mia vita privata!

Io continuo a dire: “ingiustizia italiana”!

Prof.ssa Anna Ciriani

 

 

Quando i peccati sporcano la fede

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DON GELMINI, 10 EPISODI DI PRESUNTA VIOLENZA

 TERNI  – Sono 10 i presunti episodi di abusi sessuali nei confronti di ex ospiti della Comunità incontro per i quali il sostituto procuratore di Terni, Barbara Mazzullo, ha chiesto il rinvio a giudizio di don Pierino Gelmini.Il magistrato ha inoltre chiesto di processare due collaboratori e la madre di uno degli accusatori del sacerdote indagati, a vario titolo, per avere cercato di intralciare l’indagine condotta dalla Squadra mobile della Questura ternana.
L’istanza del pm è stata depositata ieri alla Cancelleria del gip. Non ancora fissata la data dell’udienza preliminare, che potrebbe comunque svolgersi entro la prossima primavera. La richiesta di rinvio a giudizio ricalca sostanzialmente l’avviso di conclusione indagini inviato a don Gelmini e agli altri indagati il 27 dicembre scorso. Tra le fonti di prova il magistrato ha indicato le dichiarazioni di vari testimoni, ritenuti attendibili, e diverse intercettazioni telefoniche.

PM, E’ STATA INCHIESTA DIFFICILE

E’ stata una “inchiesta difficile” quella condotta dal sostituto procuratore di Terni, Barbara Mazzullo, che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per don Pierino Gelmini. Lo ha spiegato lo stesso magistrato incontrando stamattina brevemente i giornalisti. Il pubblico ministero non è voluta entrare nel merito dell’indagine avviata nel dicembre 2005. “Credo fermamente nel processo accusatorio – ha sottolineato la Mazzullo – nel quale la prova si forma in dibattimento”. Il magistrato ha infine evidenziato che “il processo mira ad accertare responsabilità penali individuali” lasciando così capire che l’inchiesta appena conclusa ha riguardato solo i presunti abusi contestati a don Gelmini e non è stata un’indagine sulla Comunità.

PORTAVOCE COMUNITA’, LAVORA ED E’ SERENO

Don Pierino Gelmini “vive con serenità, pienamente consapevole della propria innocenza, questo momento”. Lo ha detto stamani il portavoce della comunità Incontro, l’avv.Manlio Morcella, commentando la richiesta di rinvio a giudizio per il sacerdote accusato di presunti abusi sessuali su dieci ex ospiti della struttura. Don Gelmini si trova nella casa madre della comunità a Molino Silla di Amelia, dove stamani ha svolto la sua normale attività. “Don Pierino – ha spiegato l’avv.Morcella – ha scelto di difendersi nel processo e non dal processo, che comunque dovrà essere rispettoso delle regole. Confida infatti nella terzietà della magistratura giudicante”. Il legale ha quindi spiegato che don Gelmini “prosegue la sua missione con dedizione e determinazione”. “Lavora a tempo pieno come al solito”, ha sottolineato l’avv.Morcella. Il portavoce della comunità Incontro ha quindi ribadito che la riduzione allo stato laicale chiesta ed ottenuta dal Papa permetterà a don Gelmini di esprimere al meglio le sue tesi difensive”.

Fonte ANSA 26.03.2008

 Il mio commento…

L’esperienza mi insegna che è giusto attendere la conclusione delle indagini e lasciar fare alla magistratura il proprio lavoro.

Il tempo ci dirà la verità e se ci troviamo  di fronte a un nuovo caso di prete pedofilo.

La cosa certa è che la chiesa è continuamente bersagliata da gravi fatti di cronaca. I processi mediatici che ne seguono danneggiano anche i bravi parroci che  hanno donato la loro vita a Dio e hanno portato l’amore e la parola di Cristo ai fedeli e ai bisognosi.

Il fatto che molti fedeli non siano più praticanti è un chiaro segnale che la chiesa sta dando dei messaggi sbagliati. I cattolici non praticanti sono in aumento, ed è cosa strana in un momento così difficile per l’umanità, in cui si percepisce il bisogno di ritrovare dei valori spirituali, ritrovare fede e cristianità!

Permettetemi di divagare dicendo che personalmente non ho nulla contro Benedetto XVI ma sento moltissimo la mancanza di un Papa, “uomo”, carismatico e straordinario come lo è stato Karol Wojtyla!

I sacerdoti hanno fatto un voto di castità e devono rispettarlo finchè la chiesa non deciderà il contrario. 

Prof.ssa Anna Ciriani

Prof pedofilo ritorna ad insegnare

CRONACA
Aosta, condannato in primo grado, sospeso 6 mesi, reintegrato in cattedra
Scandalizzato il ministro all’Istruzione: “Reinserirlo in funzioni diverse”

Prof pedofilo ritorna ad insegnare
Fioroni: “Tuteliamo gli studenti”

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AOSTA – Ritornerà ad insegnare musica nella scuola media da dove era stato sospeso perchè scambiva foto pedopornografiche. La decisione del tribunale di Aosta scandalizza il ministro dell’Istruzione che chiede “di tutelare la sensibilità degli studenti”. Reduce da una condanna in primo grado a due anni, il professore stamane si è presentato in segreteria per conoscere l’orario delle lezioni. Da lunedì riprenderà ad insegnare musica in sette classi. “Ai ragazzi – ha detto il dirigente della scuola – abbiamo spiegato che il professore era stato sospeso per aver diffuso immagini illegali via internet. Non abbiamo aggiunto altro”. Ma nel paese in cui insegna il professore, ad una cinquantina di chilometri da Aosta, tutti sanno la verità.

Sette anni fa, il docente fu accusato dalla polizia di Bari di scambiare foto pedopornografiche e di chattare con altri pedofili utilizzando proprio il computer della scuola. Gli agenti risalirono a lui fingendosi anche loro pedofili a caccia di immagini porno. Si aprirono due procedimenti contro il professore: uno amministrativo concluso con la sospensione a sei mesi dall’insegnamento, ed uno penale, più lento, che si è chiuso solo nell’aprile scorso con la condanna in primo grado a due anni di reclusione – pena sospesa – e 3.000 euro di multa.

“Il mio cliente – spiega uno dei difensori dell’insegnante – fu sospeso e reintegrato dopo la sanzione. Se nel frattempo il giudice penale ha deciso di condannare il docente, la pena della sospensione non può essere rinnovata. Vorrebbero tagliare di nuovo la testa al condannato. Questo, la legge non lo consente”.

Insoddisfatti i colleghi del professore, protestano i genitori degli scolari ma il dirigente della scuola allarga le braccia e accoglie, senza commentare, la sentenza del tribunale di Aosta. Parla invece l’assessore regionale all’istruzione Laurent Vierin: “Avevamo sospeso il professore per tutelare gli alunni e la professionalità dell’intero corpo docente valdostano. Adesso prendo atto con amarezza della sentenza e mi trovo obbligato a procedere al reintegro del docente nonostante la volontà di aspettare a conclusione giudiziaria della vicenda”. Il ministro Fioroni propone una via d’uscita: “Non si può abdicare mai all’osservanza del principio di precauzione per cui, ferme restando le prerogative di chi subisce il procedimento giudiziario, si potrebbe proporre un reinserimento del professore in funzioni diverse da quelle dell’insegnamento”.

Fonte: sito di Repubblica (22 febbraio 2008)

Mie riflessioni 

Devo confessare che leggendo l’articolo pubblicato da “Repubblica” ci sono rimasta davvero male! Com’è possibile che un prof accusato di pedofilia venga riammesso a scuola.
Prima il caso di un omicida e ora quello di un pedofilo!  
Non conosco la vicenda per quel che riguarda gli aspetti giudiziari di questo insegnante di Aosta, ma mi viene spontaneo paragonare questi gravi fatti di cronaca, che hanno risvolti giudiziari e penali, con il mio. Io sono stata sospesa dall’insegnamento senza aver commesso alcun reato e senza mai avere avuto un comportamento compromettente nella mia attività professionale.
Mi hanno sospesa per avere vissuto nella mia vita privata una trasgressione fuori dal mio Paese (a Berlino) e fuori dal mio lavoro.
Non dovevo e non potevo mettermi nuda in una fiera erotica! Il video che mi ha ripresa non l’ho messo io in internet e non ne ho autorizzato la pubblicazione nel web!
Che cosa ho fatto di male? Vi invito a leggere la bella intervista rilasciata ad Alex Menietti (un giovane che ritengo un bravo giornalista) nel suo blog all’indirizzo http://www.alexmenietti.it/2008/02/intervista-esclusiva-ad-anna-ciriani-madameweb
 Forse è giusto che anch’io abbia pagato allo stesso modo, di chi ha commesso dei reati penali,  per aver voluto vivere un momento di trasgressione nella mia vita privata!
Anna Ciriani