In preda a un raptus ha sferrato una coltellata all’addome della figlia di 16 anni dopo che la minore le aveva confessato di avere una relazione omosessuale con una 18enne. E’ successo a Pesaro. E’ stata la stessa 16enne a telefonare al 113. Fortunatamente la lama si è fermata sulla fibbia della cintura e non ha causato alcuna ferita alla ragazzina. La madre è stata denunciata.
I fatti si sono svolti qualche giorno fa, ma la notizia è trapelata solo ora. “Mia madre mi vuole ammazzare”, avrebbe detto la ragazzina in una concitata telefonata alla polizia. La “storia” omosessuale della giovane era nota ad entrambi i genitori, che avevano cercato di far cambiare idea alla ragazzina, senza alcun risultato. L’ennesima litigata ha avuto un risvolto più grave: mentre il padre era in un’altra stanza, la mamma ha afferrato un coltello da cucina in preda alla rabbia; la figlia ha fatto appena in tempo a scansarsi.Del fatto se ne stanno occupando sia la procura della repubblica di Pesaro, che quella dei minori di Ancona. La sedicenne ha altri due fratelli e vive con la famiglia, già nota ai servizi sociali, nei dintorni di Pesaro. La madre della 16enne dovrà rispondere di tentate lesione aggravate.
Fonte TGCOM del 14 maggio 2008
IL MIO COMMENTO
Io sono madre, ma non riesco a comprendere cosa può spingere un genitore a tentare di uccidere la propria figlia perchè lesbica!?
Ancora oggi l’omosessualità è per alcuni genitori un’onta che va lavata nel sangue! Avviene la stessa cosa nei Paesi fondamentalisti Islamici, come in Iran ad esempio, terra Mediorientale in cui l’omosessualità è punita con la morte. Non pensate che sono solo le autorità locali a commettere la repressione con la pena capitale! Spesso sono gli stessi genitori ad uccidere pubblicamente i propri figli per togliere la propria famiglia dal disonore e dal peccato. Ma quale disonore e peccato più grande ci può essere di quello in cui un padre, o una madre, uccide il proprio figlio?
L’amore non può essere incatenato nella prigione che distingue i sessi! L’omosessualità non è una devianza ma un orientamento della sessualità dell’individuo, che va assecondato e rispettato!
Amate i vostri figli e non create in loro il senso di colpa o la mortificazione del peccatore, perché sono croci che non meritano di portare.
Pensate a quanto sia difficile vivere l’omosessualita?! C’è ancora una mentalità discriminante e ipocrita, in cui la derisione e la colpevolizzazione, obbligano i gay e le lesbiche a nascondersi nell’ombra e a vivere esistenze prive del diritto di poter amare pubblicamente e di veder riconosciuti i propri diritti.
Io, donna credente e cattolica, credo che se la Chiesa non amplierà la sua sensibilità, adeguandosi alla società del terzo millennio, rischierà di perdere autorevolezza e proselitismo.
Iniziamo a ripsettare la sessualità di chi non commette violenza o atti illeciti! L’amore appartiene all’anima e non al corpo!
Spero che quella mamma che ha cercato di accoltellare la propria figlia perchè lesbica, si ravveda e si penta a tal punto da chiedere perdono alla figlia e a tutte le persone omosessuali.
Il trailer sotto, tratto dal film “Death Sentence”, si collega all’argomento di oggi. E’ un film che ho visto qualche giorno fa, molto cruento e violento, parla di una famiglia felice che improvvisamente vive la tragedia e la disperazione, per il brutale assassinio di uno dei suoi componenti. Uno dei due figli perde la vita sgozzato, da un giovane balordo, davanti al padre, il quale decide di vendicarlo finendo egli stesso in una inutile spirale di sangue e violenza. Ve lo consiglio, nonostante la violenza, per l’ottima interpretazione di Kevin Bacon e per la trama avvincente dall’inizio alla fine.
I GIOVANI URLANO IL LORO DISAGIO E LA LORO DISPERAZIONE
CON AZIONI SCONSEDERATE E VIOLENTE
Ragazzi, che cosa vi sta succedendo?
I cinque balordi di Verona sono soltanto gli ultimi responsabili di un assurdo caso di cronaca in cui un giovane, nemmeno trentenne, ha perso la vita!
Ora la difesa farà in modo di confondere e screditare le accuse e al resto ci penserà l’attuale legislatura.
L’omicidio verrà attribuito a una sola persona e quella otterrà tutte le attenuanti che gli avvocati troveranno.
Non sarà più un omicidio intenzionale, ma casuale a seguito di una rissa scoppiata banalmente. Ma il problema non è più nemmeno la giustizia, che non punirà adeguatamente i responsabili, bensì il perchè nel 2008 un giovane muoia ucciso barbaramente. Nicola tommasoli non è morto per un tumore, un infarto, per un incidente sul lavoro o per un tragico evento! Nicola tommasoli è deceduto per i calci e i pugni che ha preso da 5 balordi e, qualunque sia la pena che quegli assassini subiranno, la povera vittima non tornerà in vita e i suoi cari non potranno mai più riabbracciarlo. Dobbiamo comprendere il problema e cercare di estirparlo dalla sua radice affinché simili barbarie non si ripetano!
Mio marito mi disse che anche a lui, quando era più giovane, è capitato di trovarsi in mezzo a situazioni di violenza e di aver reagito per difendersi allo stesso modo, ma preservando sempre la ragione e mai perdendo completamente il controllo. Spesso mi racconta di essere intervenuto per sedare risse o per fermare persone che stavano esagerando.
Ora mi chiedo com’è possibile che nessuno dei 5 abbia cercato di calmare la situazione e di dire: “Ora basta ragazzi, calmiamoci!”. Come mai nessuno di loro è intervenuto per interrompere la violenza e l’accanimento verso quel giovane che a terra non dava più segni di vita?
Ora dobbiamo perdonarli perchè rei di aver commesso una ragazzata, magari un po’ alticci o istigati da una situazione poi trascesa e finita in tragedia?
A rendere “ingiustizia” ci penserà la legge, ci penseranno i magistrati, gli avvocati, i media e la società che non si ribella a un sistema marcio nelle sue radici.
I giovani…poveri giovani, con molte meno colpe di noi adulti! Che mondo gli stiamo dando? Che futuro stiamo preparando per loro se non siamo in grado di trasmettere dei valori, delle certezze, l’educazione e il rispetto.
Un teenager su 5 si ubriaca regolarmente e moltissimi sono i giovani che assumono droga. Ovviamente la maggior parte dei genitori sono spesso ignari di tutto ciò e si meravigliano quando i loro figli vengono accusati di essere allo sbando o commettono qualche bravata finita male! I ragazzi vivono di status symbol e di frivolezze! Il loro massimo è partecipare al “Grande Fratello” o far parte del mondo dello spettacolo! Se non hai un tatuaggio o un piercing rischi di non essere omologato o essere uno sfigato! Siamo noi i responsabili dei loro sensi di colpa e delle loro insicurezze che si tramutano in violenza, alcol e droga.
Credo che molti genitori non conoscono profondamente i propri figli, così come molti figli non conoscono realmente i propri genitori. Ci neghiamo e nascondiamo reciprocamente anche se noi ci fidiamo molto di più (ingenuamente) di quanto loro non facciamo con noi. La maschera che molti di noi indossano nella società ora rimane incollata al nostro volto anche all’interno della famiglia dove un tempo veniva tolta!
Sbaglia la famiglia, sbaglia la società e sbaglia il sistema! Noi genitori siamo diventati molto più egoisti e ci occupiamo poco dei nostri figli! Pensiamo che la scuola o i nonni possano sostituirsi a noi e invece, così facendo, li abbondoniamo nelle loro insicurezze. Secondo voi perchè si dice “i bei tempi andati”?
E’ proprio vero che stavamo meglio quando c’era molto meno materialmente, ma molto di più interiormente.
La violenza, l’alcol e la droga sono i mali di chi non sa vivere e noi li alimentiamo con la nostra incapacità di capire ed aiutare i giovani. Io trovo tutte le loro malefatte, autentiche richieste di aiuto di chi, non avendo voce, compie atti assurdi per mettersi in evidenza e manifestare il proprio disagio, arrivando persino a commettere omicidi.
Non siamo molto distanti dagli Stati Uniti! Mi riferisco alla nostra società allo sbando! Se non interverremo, sarà solo questione di tempo e anche da noi, i giovani inizieranno a commettere le stesse bravate e gli stessi atti criminali che tanto ci inquietano quando sentiamo le notizie ai tg!
Dobbiamo rallentare il ritmo della nostra vita, passare più tempo con i nostri figli, trasmettere loro i veri valori della vita, parlare molto, dar loro speranza e certezza di un futuro migliore e non farli sentire in colpa per quelli che sono i nostri errori.
La famiglia deve ridiventare il centro dell’esistenza e lo Stato deve garantire e investire per un futuro migliore. Nella Sacra Bibbia c’è scritto che il padre che non è severo con il proprio figlio non lo ama, perchè nulla gli insegna e, a questo proposito, credo che le punizioni possano dare molta certezza per quella che è la giusta via da seguire.
Per fortuna ci sono ancora moltissimi bravi ragazzi e restano comunque in netta minoranza i balordi, i drogati, gli alcolizzati e tutti gli altri giovani che vivono e dimostrano situazioni di disagio.
Dobbiamo chiedere scusa a tutti i giovani che si comportano male per colpa nostra e sperare che ognuno di noi comprenda la gravità del problema e cerchi le soluzioni adatte.
Ciò che mi avvilisce è notare come le forze politiche e gli stessi media strumentalizzino una giovane vittima per farne una battaglia politica! Qui la politica non c’entra nulla! Non è una questione di estrema destra o sinistra! Per comprendere la morte di Nicola dobbiamo analizzare i problemi sociali e della famiglia in modo profondo ed etico. Ci sono balordi che commettono guai perchè cresciuti nel degrado e nell’ignoranza ma questo non è il caso dei 5 giovani di Verona! Le motivazioni sono ben altre ed è per questo che vanno ricercate nel rapporto genitori-figli e nel sistema sociale. Ognuno di noi è colpevole per la morte di Nicola perché la società è un tessuto composto da tante famiglie e da tanti induvidui che noi tutti rendiamo ciò che sono nel bene e nel male!
Ce la possiamo ancora fare ad aiutarli e ad arrestare il crescente fenomeno!
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